Rischia di trasformarsi in un’arma a doppio taglio la misura di riforma fiscale che trasforma il 730 precompilato dei dipendenti e dei pensionati in una “procedura semplificata“, tramite cui il contribuente dovrà accettare o meno le informazioni note al Fisco e soltanto dopo vedersi compilato il modello dichiarativo.
La novità 2024 serve a rendere meno rigida la denuncia dei redditi delle persone fisiche, anche in vista di una futura modalità di tassazione dei redditi prevista dalla riforma.
Tuttavia, la mancanza di un modello già compilato, che dopo tanti anni era ormai ben familiare a tutti i contribuenti coinvolti, rischia di creare parecchia confusione nell’accettazione dei dati.
I dati proposti dall’Amministrazione finanziaria saranno raccolti in un’apposita sezione dell’area riservata del sito web dell’Agenzia delle Entrate.
Il contribuente avrà modo di prenderne visione e di confermare o meno le informazioni presumibilmente da inserire in dichiarazione.
A quel punto, in base alle scelte compiute (accettazione o modifica dei dati), si auto-compilerà il modello dichiarativo.
Cosa prevede la riforma 2024
Ecco il testo della misura inserita nel decreto attuativo della delega fiscale in materia di semplificazione della dichiarazione dei redditi per i dipendenti e i pensionai (art. 1 del dlgs n.1/2024):
In via sperimentale, l’Agenzia delle entrate rende disponibili al contribuente, in modo analitico, le informazioni in proprio possesso, che possono essere confermate o modificate.
A decorrere dal 2024 tali informazioni sono accessibili direttamente dai contribuenti titolari dei redditi di cui al comma 1 in un’apposita area riservata del sito internet della predetta Agenzia, mediante un percorso semplificato e guidato.
I dati confermati o modificati vengono riportati in via automatica nella dichiarazione dei redditi, che il contribuente può presentare direttamente in via telematica.
Progressivamente, negli anni successivi, le informazioni saranno rese disponibili anche agli intermediari delegati, che potranno confermarli o modificarli ai fini della presentazione della dichiarazione dei redditi.
Pro e contro della nuova procedura
In apparenza potrebbe sembrare che a conti fatti non cambi molto, ma la differente familiarità tra campi del 730 già pronti e compilati “a valle” (confrontabili magari con il modello dell’anno precedente) e informazioni reddituali da cui partire “a monte”, potrebbe confondere non pochi contribuenti.
In base alle anticipazioni della Relazione illustrativa, il Decreto legislativo 8 gennaio 2024, n. 1 (Razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti tributari), imporrà al contribuente fai-da-te che vorrà modificare i dati da trasmettere al Fisco ai fini della dichiarazione, la necessità di seguire un nuovo (e sconosciuto) percorso guidato.
L’obiettivo del Governo è che i dati confermati o modificati possano poi essere riportati in modo semplice e del tutto automatico nei campi corrispondenti del modello dichiarativo senza bisogno di consultare le istruzioni di compilazione.
La ratio della procedura, inoltre, resta la stessa: l’esonero dai controlli in caso di dichiarazione senza modifiche varranno per la “Semplificata” così come per la “Precompilata”.
Non è però detto che la strada verso la Dichiarazione Semplificata non sarà irta di ostacoli: per passare dalla Precompilata alla nuova procedura è prima necessario che si emani un apposito provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, sentito il Garante per la protezione dei dati personali.
Alessandra Gualtieri