Ultime notizie

Residenza fiscale: nuove tasse per lavoratori e imprese

Il nuovo decreto sulla fiscalità internazionale previsto dalla Riforma Fiscale, ed approvato in via definitiva dal Governo nel CdM del 19 dicembre 2023, introduce importanti novità per la disciplina impositiva che riguarda imprese e lavoratori, in stretta relazione alla loro residenza fiscale.

Le novità entreranno in vigore nel 2024 e coinvolgono tanto le persone fisiche quanto le persone giuridiche. Vediamo cosa cambia.

  • Fiscalità internazionale: in quale Paese si pagano le tasse

La nuova disciplina interviene a chiarire dubbi e spianare rigidità dell’attuale materia fiscale.

Si introduce un concetto di domicilio in cui diventa preponderante la presenza fisica nel territorio dello Stato anche ai fini fiscali, prevalendo il luogo in cui effettivamente la persone fisica abita per la maggior parte del periodo d’imposta.

Una revisione normativa destinata ad avere impatto, ad esempio, sui lavoratori in smart working per imprese estere: se una persona fisica vive in Italia e vi lavora pur se alle dipendenze di un’azienda estera, dovrà pagare le tasse sul reddito nel nostro Paese, dal momento che è il luogo in cui dimora per la maggior parte del periodo d’imposta.

  • iscritte nelle anagrafi della popolazione residente;
  • domiciliate nel territorio dello Stato italiano, da intendersi come  sede principale di affari, interessi economici e relazioni personali come desumibile da elementi presuntivi;
  • residenti nel territorio dello Stato italiano.
  • Residenza fiscale delle persone giuridiche

Relativamente alla residenza delle persone giuridiche o comunque diverse dalle fisiche, invece, si sottolinea il concetto di direzione effettiva intesa come continua e coordinata assunzione di decisioni strategiche che riguardano la società nel suo complesso. Diventa rilevante, in pratica, il luogo in cui avviene la gestione ordinaria, vale a dire dove avviene il continuo e coordinato compimento degli atti gestionali che sono inerenti alla società o all’ente nel suo complesso.

La normativa italiana si vuole dunque adeguare alle linee guida OCSE.

Con riferimento alle società di capitali (persone giuridiche), infatti, mentre l’art. 73, comma 3 del Tuir prevedrebbe che ai fini delle imposte sui redditi si considerino residenti le società e gli enti che per la maggior parte del periodo di imposta hanno la sede legale o la sede dell’amministrazione o l’oggetto principale nel territorio dello Stato, il nuovo riferimento OCSE individua come criteri in base ai quali identificare la residenza delle società i seguenti tre:

  • luogo di direzione effettiva;
  • luogo di costituzione;
  • ogni altro fatto rilevante.

In pratica, i riferimenti diventano in alternativa la sede legale, la direzione effettiva o la gestione ordinaria in via principale.

Con la nuova Global minimum tax, invece, si introduce per la prima volta una tassa piatta (pari al 15%) sui profitti realizzati nel Paese in relazione a grandi aziende e multinazionali con più di 750 milioni di euro di ricavi annuali.

Teresa Barone

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *